settembre 8, 2007
– Un tempo si diceva "falce martello e stella". Ti ricordi, no?
Polanca è in vena di nostalgie. O di stronzate. Vediamo.
– Era il simbolo, la storia.
– Certo che mi ricordo. Polà, le radici, come no: falce martello e stella sulla bandiera rossa…
– Ecco, appunto. Qualcosa rimane. Solo la stella però.
Uh, sento che sta per spararla.
– Quella di latta. Quella da dare ai sindaci democratici.
– La sicurezza è un problema serio, Polà.
– Come no…e il decoro delle città.
– Anche.
– Tu comincia a cercarti un avvocato. Digli che hai partecipato alle notti bianche, ti servirà come attenuante.
– Parlare seriamente con te è impossibile.
– No no. Pare che dopo i lavavetri, i writers, le prostitute, i gay, gli zingari e i barboni tocchi a quelli che non parlano bene l’italiano.
– Beh, io lo parlo discretamente.
– Sì, ma sei più basso di un metro e settantacinque e stai perdendo i capelli.
Troppi gechi sul tuo terrazzo? Scrivi al tuo sindaco democratico.
Bentornati.
Caro Gianni e caro Polanca.
Bentornati.
Alessio
Io, a dirla tutta, penso che siamo più preoccupati noi, dei lavavetri: dopo l’ultima ordinanza-choc (tanto per usare un termine) i “soggetti colpiti dalle nuove norme” mi sembrano più tranquilli di prima.
Ma è una mia impressione.
Credo che facciamo bene a preoccuparci, noi, ma è sempre una mia semplicissima impressione.
Ciao biramb.
Stranofò, a dirne anche solo la metà, ho come l’impressione che le sue preoccupazioni siano molto diverse dalle mie.
ciao, Alessio, bentrovato.
Quellì, contro quei mostri neanche John Waine potrebbe nulla.
Impressione giustissima, presumo, anche per ciò che concerne la metà da lei sibillinamente taciuta.
Lusingato per il “Lei” riservatomi ed orgoglioso – anche se potrebbe sembrare un comodo paradosso – delle mie endemiche quanto croniche e poliedriche, preoccupazioni, saluto.
nominerei Polanca ambasciatore ufficiale del “qualcosachenonvacome dovrebbe”.
Ho fatto caso che la parola “decoro” è raramente pronunciata da quella che si è soliti chiamare “la gente”. A farlo, sono in prevalenza i politici, gli opinionisti in servizio permanente effettivo, i tuttologi pret-à-porter, i sedicenti “rappresentanti della società civile” (???) e varie altre categorie affini. Insomma, il “decoro” è materia su cui discettano, quasi sempre indecorosamente, personaggi che del “decoro” etimologicamente inteso sono non l’antitesi, ma la negazione. Il che mi induce, per una volta, a pronunciarla anch’io, quella parola (che Polanca mi perdoni): andade tottu cantos a bo’ che la leare in culu, chi bos falet una raju! E mi’ chi bo’ lu naro “de coro”…
mi ribalto, con decoro, dalle risa
Stranofò, è orgoglioso delle preoccupazioni? Io al suo posto sarei preoccupato.
Ih ih, Maè mi sta diventando grillesco pure lei! Senta, faccia una cosa: ci aggiunga pure i miei di “frastimi” con desinenza in U.
ps: le ho mandato una e-missiva con allegato. Mi faccia sapere. Presto però, che se no io continuo a testa bassa.
Buongiorno caro zio, la vacanza ti ha reso nuovamente desto di intelletto….fossero i lavavetri il mio problema starei di molto meglio.
poveri lavavetri e povera me.
Un bacione zio, la tua nipotastra
Ciao bobbotino, passavo e ho visto che il buon Polanca ti ha messo giustamente sulll’avviso. Forse è il caso di chiedere asili politici preventivi…
Mi sembra di rivedere il film di Benigni, Johnny Stecchino, quando enumerava i tre maggiori problemi della Sicilia, aiutatemi a ricordare i primi due, ma il terzo e più grave era senz’altro il traffico!
Etna e siccità.
Ciao Bir, mi è dispiaciuto non vederti niente questa breve estate appena trascorsa, ma appena varco la galleria il resto del mondo rimane tagliato fuori, e io mi immergo nel mare e nella bruma della mia piccola isola nell’isola.
Intanto continuo a calcare scene, stanca e felice.
Mi vedrai, un giorno?
Un bacio
Betta
sì mi ricordo… sia di un due tre stella che di bandiera… un tempo… sì! 🙂
E, caro zop, invece adesso si gioca solo “agli sceriffi”.
Betta, meglio che non ci siamo incrociati, che io ogni volta che ti vedo mi innamoro un po’ 🙂