aprile 25, 2008

aprile 25, 2008

Annulla ogni possibilità di rimpianto, lasciami poche parole, un’ immagine di quella mattina quando andammo a fare un bagno vicino alle dune – tu mi guardavi mentre io disegnavo quadrati sulla sabbia- i lunghi silenzi e l’odore aspro del mare.
Toglimi questo buio, fatti di pura carne, c’è tutta la notte davanti e possiamo ancora tremare di voglia come gatti che puntano la preda, aspettare l’alba con la mente vuota che piano si riempie di torpore e sogni e ricordi nuovi.
Stavi seduta due file più avanti, ricordi? Per tutto lo spettacolo non feci altro che guardarti, nella poca luce che veniva dal palco e che di tanto in tanto rischiarava i tuoi capelli. Incrociammo i nostri sguardi, alla fine, e un sorriso impacciato mi fece dire cose senza senso, ti parlai di un mondo passato, delle antiche storie dei padri. E prima di salutarti ti dissi “Io sono il vostro poeta, signorina!”
Questa è l’ora in cui tutti dormono, siamo soli, possiamo riempire da soli questo poco tempo che resta sospeso. Da soli elencare le nostalgie da mettere in salvo.
Parlami, resterò qui, impalato, ad ascoltarti.

aprile 23, 2008

  
   P  NDROMI  E NO.

forse sono partito da qui, non ricordo:

L’ AEREA "L"



Poi, guardando questo strano disegno, inevitabilmente mi fisso su due lati del triangolo e continuo a vedere una "L"  al rovescio. E’ una illusione ottica, evidentemente, ma nella testa (malata) si forma quest’altra  frase:
AI LATI LA "L" (al rovescio)
Un triangolo rettangolo, la "L" aerea…
insomma L’ALITALIA

Il finanziere SOROS potrebbe essere un predestinato.

aprile 17, 2008

Tanto sale che scende (sulle ferite)

Avevo sperato di non giocare con le parole. Avevo creduto, fino all’ultimo, di non dover mai dire: Manca: l’alternativa di sinistra.
E invece eccomi qui, con lo spettro che si aggira.

Tre piccole e stupide crittografie mnemoniche

Rintocco funebre:  8, 7 

Inquietante direzione:  8, 5

Reca "do not disturb" : 2, 8, 5, 5, 6

aprile 16, 2008

-Torniamo, Cipputi!
-In parlamento?
-Tornire, Cipputi, voce del verbo tornire!

aprile 15, 2008

Ora pure Roma?
Kapput mundi.

aprile 15, 2008

-Spariamo!
-I fucili a Roma?
-Voce del verbo sparire, bellezza.

aprile 15, 2008

               SI DISPENSA DALLE VISITE

aprile 12, 2008

Perché ho sempre votato a sinistra.
Perché non riesco neppure ad immaginarmelo un paese senza la sinistra.
E lo so, lo so, che il centro dello scontro politico si può situare anche altrove, che le battaglie si potranno combattere fuori dal parlamento, che c’è bisogno di una ricostruzione. Lo so, ma io non riesco neanche a sopportare l’idea che la Sinistra non abbia una rappresentanza politica. Perché questo paese  ha avuto il più grande Partito Comunista in Europa.
Perché nei giorni scorsi sono morti altri tre lavoratori, qui in Sardegna. E l’ultimo l’hanno trovato, dopo molte ore, con la testa dentro un tombino di un parcheggio sotterraneo. Con la testa immersa nell’acqua. E ho pensato a Narciso che non vede più la sua immagine, alla solitudine degli operai.
Perché sono stanco di sentirmi ripetere che il progresso si misura col Pil.
Perché non mi piace il modello liberista. Perché non mi piace il modello americano. Perché non mi piace una legge che prevede 43 possibilità di sfruttamento. Perché mi fa paura le parola “meritocrazia”. Perché mi spaventa la detassazione del lavoro straordinario.
Perché metà della mia famiglia è in cassa integrazione.
Perché sono cresciuto con Pintor e da ragazzino vendevo l’Unità ma leggevo il Manifesto.
Perché sono sempre stato dalla parte di Pietro Ingrao.
Perché mi sembra assurdo che venga definito conservatore uno che vuole difendere la Costituzione e lo Statuto dei lavoratori.
Perché non c’è niente di progressista nel lavoro precario e nelle nuove forme di caporalato.
Perché sono, come sempre, combattuto dal dubbio e dalle contraddizioni. Ma sono sempre stato così.
Perché non riesco a separare la politica dalle emozioni.
Perché Polanca, ieri, mi ha detto: “E’ un voto utile. E se non lo sarà stavolta, forse non lo sarà mai più.” E mentre lo diceva, parlando lentamente, ho avuto la sensazione che la sua voce fosse più debole, quasi un soffio. Mi è sembrato di vedere i suoi occhi farsi più lucidi.
Ma no, questo è impossibile.

aprile 6, 2008

Sono sopravvissuto a uno scambio di vedute con la mia fidanzata, ma ancora ne porto i segni, ho la testa incasinata come i ripiani del mio frigorifero. Per un po’ cerco di capire cosa ho sbagliato, faccio l’analisi del testo:

-Tu non mi ami più come una volta.
-Ma certo che ti amo.
-Allora perché non mi guardi negli occhi, mentre parli?
-Ma stavi guardando la tv!
-E poi hai usato quell’espressione…
-Che espressione?
-Hai detto “rocambolesco”.
-E allora?
-Lo hai detto in modo strano, senza passione.
-Rocambolesco.
-Ecco, adesso l’hai pronunciato nel modo che tanto mi piaceva. Ma non vale più, ora stai fingendo.

Rocambolesco, rocambolesco, rocambolesco. Lo ripeto all’infinito, con tutte le varianti possibili. Niente, non riesco a ricordare come parlavo sei anni fa.

***

Vado da Polanca, penso che possa aiutarmi.
-Ciao Polà.
-Ciao.
-Senti, sono confuso.
-Per il voto? No, io ho tutto chiaro.
-Cioè?
-Andare a votare è un diritto, è la più alta manifestazione della democrazia. Anche astenersi è un diritto, un’altra opzione della democrazia: l’astensione come scelta, andarsene al mare con una consapevole e democratica ragione.
Col voto utile incidi ancora di più, contribuisci con un maggiore peso specifico all’esito della consultazione democratica. Però il voto per il partito che preferisci, senza troppi calcoli di bottega, è quello più libero, e nel voto devi essere libero, in un paese democratico. Votare scheda bianca non è come astenersi, perché andando comunque a votare assolvi al tuo dovere di cittadino e tuteli la segretezza del tuo voto, che è un principio altamente democratico. Anche annullare la scheda potrebbe andar bene e in più puoi lasciare un segno del tuo voto, magari scrivendo sulla scheda una frase che parla della democrazia tradita. Oppure si può rifiutare la scheda e far verbalizzare le ragioni del proprio rifiuto. In questo modo dai un apporto costruttivo, fai valere le tue ragioni insieme ad altri che faranno la stessa cosa in nome della democrazia.
-E dunque?
-Mi sento molto democratico. Voglio unire tutte queste possibilità e praticarle tutte insieme.

***

Ma perché le promesse a Sant’Anna si chiamano ex-voto e la Sant’anché chiede il voto in cambio di promesse?

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La mia professoressa di chimica al liceo, ad ogni lezione sull’atomo, diceva:
– Con gli ioni ci siamo lasciati e con gli ioni ci ritroviamo.